Tra continui scorci di XX secolo e percorsi in bilico tra la vecchia New Orleans e una Parigi prebellica, melodia e tensione ritmica si avvicendano in Hot Bow intrecciando all'invenzione pittorica del violino la pulsazione incalzante del contrabbasso e della tipica chitarra manouche “petite bouche”, costruita dal liutaio Luca Milani sui disegni degli anni '30 di Mario Maccaferri per la ditta Selmer & Co. di Parigi. Con un groove elementare denso di riferimenti al jazz tradizionale, allo stride, alla musette e al folklore gitano, l’ensemble si confronta con il repertorio dello swing, degli standards e delle tradizioni popolari. In debito alle trascorse ed immaginifiche vicende artistiche dei tandem Venuti - Lang e Reinhardt - Grappelli, Hot Bow fa propria l'esperienza già direttamente maturata in altri importanti progetti di livello nazionale dedicati all'Hot Jazz da camera, intessendo nuovi legami con questa musica.